1952, Bianchi strada Fausto Coppi sn 394957

È il 1952 uno degli anni più carichi di vittorie del Campionissimo: su tutte la doppietta (che replica quella del 1949) Giro e Tour, con tre vittorie di tappa nel primo e ben cinque nel secondo.

In quell’ anno il Reparto Corse della Bianchi costruì otto telai per Fausto Coppi (di cui due da pista): questo è il primo della serie e, probabilmente, fu usato nelle gare di strada di apertura della stagione e forse al Giro d’Italia.

La bicicletta sembra il prototipo di quel modello di serie denominata “Tour de France”, che sarà prodotto solo nel 1953 per celebrare la seconda vittoria (1952) nella corsa a tappe francese di Coppi. Infatti, eccetto la guarnitura della marca francese T.A, voluta e montata dal Campionissimo sin dal 1951, tutti gli altri elementi sono gli stessi del modello di serie: cambio Campagnolo Gran Sport Extra (in produzione, dopo i primi esemplari, fu montato il Gran Sport terza serie), deragliatole centrale Campagnolo, con comandi posti sul manubrio; pedali Sheffield con barchetta in alluminio Bianchi, freni Universal mod. 453949, con sgancio per agevolare l’uscita della ruota. I mozzi sono dei meravigliosi S.I.A.M.T. con diametro del corpo ant.  di mm13, post. di mm15, e foro oliatore al centro.

Si può certamente affermare che con questo telaio siamo già nella modernità delle bici tradizionali, con telaio in tubi di acciaio e comandi non sequenziali. Infatti,   confrontandolo con i telai dei migliori costruttori degli anni Sessanta – Settanta (a nostro parere (e anche secondo me) i migliori in assoluto), le misure e le geometrie variano solo per quanto riguarda il carro posteriore, mediamente più corto di 2 – 2,5 cm, e per la lunghezza della punta di forcella al centro del movimento centrale, che si riduce di circa 2 cm. Il motivo di queste variazioni è dovuto alle strade notevolmente migliorate rispetto ali anni Cinquanta e alla riduzione dei chilometraggi nei percorsi di gara. Vogliamo terminare il commento su questa bicicletta rilevando anche la perfetta lavorazione delle congiunzioni e della scatola del movimento centrale in ghisa, certamente di costruzione svizzera.

Tratto dal libro Le Bici di Coppi. Ediciclo Editore.

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